lunedì 12 settembre 2011

ALTRO CHE IN BOCCA AL LUPO: Gelmini la smetta di raccontare favole e risolva i problemi!


Rimaniamo esterrefatti davanti alle dichiarazioni del ministro Gelmini che ancora una volta minimizza le proteste e le preoccupazioni che arrivano dal mondo della scuola.

Per l'ennesima volta, invece di
dare risposte reali ai tanti problemi che attanagliano la scuola pubblica, la Gelmini decide di raccontare favole, narrando una scuola che non esiste.


Presentando il conto al governo, stamane al suono della prima campanella, volevamo proprio smascherare un ministro che continua a dare i numeri inventando cifre inesistenti e cercando di nascondere i tagli trasversali che hanno portato la scuola pubblica sul lastrico, sotto la parola “razionalizzazioni”.


Questo ministro non può continuare a raccontare bugie al Paese, quando noi studenti, già oggi, abbiamo chiaramente detto che le nostre scuole sono diventate invivibili.


Edifici fatiscenti, costi esorbitanti per libri, contributo volontario e kit scolastico, classi pollaio, programmi fermi a 50 anni fa, voto in condotta e limite di assenze utilizzati come armi punitive, questa è la bella scuola che la Gelmini ci ha lasciato e per la cui riapertura, con una noncuranza quasi irritante, ci fa un “in bocca al lupo”.


Evidentemente la mobilitazione di oggi non è bastata per far svegliare il ministro Gelmini e il governo dal mondo dei sogni in cui vivono.

Con questi presupposti non possiamo che far sentire ancora più forte la voce dell’Italia che conta, riscrivendo la scuola e l’università che vogliamo a partire dal 1 ottobre e scendendo in piazza in più di 100 città, con cortei da Bolzano a Palermo, il 7 ottobre.


mercoledì 31 agosto 2011

Rete - UdU “Manovra: salvi i ricchi e gli evasori, pagano un'altra volta gli studenti"


L' Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi denunciano l'ennesimo tentativo di tutelare gli interessi di pochi per far pesare sulle spalle degli studenti e dei lavoratori i sacrifici della manovra finanziaria.


Già nella prima bozza il Governo sembrava ignorare completamente le drammatiche condizioni in cui versano diritto allo studio e occupazione giovanile nel nostro Paese. Con le modifiche che vogliono apportare, se possibile, si fa peggio.


Infatti, nelle modifiche in programma, non solo i “ricchi” non pagheranno più il contributo di solidarietà-da dover estendere invece anche ai redditi e i patrimoni non dichiarati- ma si cerca di scaricare i costi sui giovani, non conteggiando più gli anni universitari e del servizio militare ai fini dell'età di pensionamento.


Così, ancora una volta, gli interessi dei grandi evasori e delle grandi rendite saranno tutelati mentre il sacrificio della manovra viene scaricato sulle spalle di chi ha già pagato il prezzo della crisi.


Oltre al danno economico diretto il blocco del riscatto dei contributi per fini pensionistici palesa la volontà del Governo di svilire il valore degli anni della formazione universitaria e dei titoli di studio.


Questo provvedimento va a colpire gli universitari tutti e in maniera evidente i percorsi di alta formazione e i laureandi in medicina, futuri medici del nostro Paese, che non potranno più riscattare un percorso formativo di oltre 10 anni.


E' l'ennesimo attacco al ruolo dell'università e della formazione nel nostro Paese.

Il risultato di questa politica è: colpire direttamente chi ha deciso di studiare e disincentivare le iscrizioni future, già in preoccupante calo dopo i provvedimenti a firma dei Ministri Gelmini-Tremonti.


Nelle scuole superiori ,invece, la conseguenza diretta di questo provvedimento sarà che la classe docente- già di per sé vecchia -sarà costretta ad andare in pensione ancora più tardi, bloccando l’ingresso ai giovani laureati.


Il Governo colpisce ancora una volta il futuro dei giovani studenti per non colpire seriamente gli evasori e non far pagare i sacrifici della manovra ai grandi patrimoni e agli speculatori.


L’UDU e La Rete degli Studenti Medi, davanti a una manovra che sembra figlia di nessuno, non possono che prendere atto che il Governo, ostaggio di correnti interne ai partiti di maggioranza e delle lobbies di questo Paese, faccia gravare i sacrifici sulle spalle dei più deboli.


Per queste ragioni chiediamo e chiederemo, scendendo in piazza il 6 settembre accanto alle lavoratrici e ai lavoratori , l'immediato ritiro di questa manovra per la costruzione insieme di una manovra più equa e sostenibile che parta da una seria lotta all'evasione, maggiore equità sociale e un investimento vero nel mondo della conoscenza.

mercoledì 24 agosto 2011

6 SETTEMBRE A FIANCO DEI LAVORATORI CGIL


E' solo l’inizio di un lungo autunno di lotta e opposizione.


L'Unione degli Universitari e La Rete degli Studenti Medi aderiscono allo sciopero generale indetto dalla CGIL il 6 settembre.


Come studenti sentiamo la necessità di mobilitarci a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno convocato lo sciopero generale per il 6 settembre, iniziando così un lungo autunno di lotta e protagonismo degli studenti.


Nonostante le scuole e le università siano ancora chiuse, vogliamo dare un segnale di forte opposizione a questo governo, che pensa ancora una volta di poter varare una manovra inaccettabile nascondendosi dietro il dramma della crisi che non è stato in grado di affrontare e che sta sconvolgendo il mondo.


Crediamo che a pagare i costi della crisi siano stati fin ora soltanto i soggetti più deboli, proprio per questo non accettiamo che la manovra economica mantenga ancora una volta l’impostazione che questo governo ha dato a tutto il suo operato in questi anni: tagliare su servizi e welfare, schiacciare e penalizzare i più deboli e lasciare intatti i grandi patrimoni e gli sporchi guadagni di chi evade e ruba allo stato italiano.


Questa manovra peserebbe ovviamente anche su noi studenti: già senza ulteriori tagli le scuole e le università sono sul lastrico.


Gli 8 miliardi di tagli hanno messo in discussione il carattere pubblico delle nostre scuole, rendendole inaccessibili per molti studenti che non hanno la possibilità economica di sostenere gli esorbitanti costi della scuola, necessari per supplire ai tagli del governo, per non parlare della chiusura o dell’accorpamento di molte scuole, della diminuzione delle ore e l’assenza di aggiornamenti per insegnanti e programmi.


Gli studenti universitari già vedono ridotte le possibilità di accesso alle borse di studio che questo Governo vuole trasformare in prestiti d’onore costringendo gli studenti ad indebitarsi per continuare il loro percorso di studi.


Con la manovra alle porte, che prevede di tagliare ancora tutto il possibile sugli enti locali, ci chiediamo in che modo sarà possibile, in una situazione già disastrosa, garantire il diritto allo studio per noi studenti, a partire dai trasporti, dai fondi per l’edilizia scolastica, dai servizi…


Per questi motivi saremo in piazza a fianco di chi ancora una volta difende i più deboli, contro un governo che vuole depredare la democrazia e i diritti nel nostro Paese, per un’uscita dalla crisi fatta di equità, difesa del pubblico, futuro e opportunità soprattutto per i giovani.

mercoledì 22 giugno 2011

MINISTRO GELMINI CI PERMETTA DUE DOMANDE


Oggi si è svolta in tutta Italia la prima prova degli esami di maturità. Vorremmo poter parlare delle tracce dei temi, dell'ansia prima di entrare a scuola, o della nottata passata sui libri ma purtroppo siamo costretti a denunciare, in un momento di cosi forte attenzione mediatica, la situazione disastrosa della scuola pubblica italiana.


Vogliamo in particolar modo cogliere l'occasione per fare alcune domande al Ministro della pubblica istruzione Maria Stella Gelmini.


Tante sono state le dichiarazioni del ministro durante l'anno, tanti i proclami, quello che noi vediamo però sono semplicemente le macerie delle nostre scuole.

E' per questo che abbiamo deciso di scrivere una lettera al Ministro, che in questo ultimo anno ha consultato le associazioni studentesche soltanto una volta a riforma già fatta.

Vogliamo chiedere alla Gelmini, che parla continuamente della scuola del rigore, del merito e della qualità:

1.
Nel 2008 a Rivoli in provincia di Torino Vito Scafidi muore sotto le macerie di una scuola, ancora.

Nel 2009 a Nuoro crolla un solaio in una scuola elementare facendo decine di feriti, ancora.

Ministro da anni lei parla di un’anagrafe dell’edilizia, e nonostante gli enti locali abbiano fornito i dati, non ce n’è traccia.

Le chiediamo perché non viene pubblicata?

Da anni millanta finanziamenti, perché non esistono in nessuna finanziaria?

Come pensa di risolvere questa situazione continuando ad operare solo tagli?


2.
Lei parla della scuola del rigore, ha inasprito le regole sul voto di condotta, sulle insufficienze, addirittura sulle assenze, per avere una scuola “meritocratica”.


Ci hanno insegnato che merito vuol dire premiare chi arriva per primo partendo dalle stesse possibilità, perché invece nella scuola italiana chi rimane in dietro è abbandonato a se stesso?


Le scuole non possono svolgere i corsi di recupero perché non ci sono i soldi, i costi a carico di studenti e famiglie aumentano continuamente (libri, contributi “volontari”, corsi di recupero, attività extracurriculari ecc…).


Vorremmo chiederle, come fanno gli studenti che non hanno le possibilità economiche a frequentare ed andare avanti in questo modello di scuola che Lei ha creato?

Aspettiamo delle risposte dal Ministro.

Segue la lettera al Ministro Gelmini,

Caro Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini,

in questi giorni si svolgeranno in tutta Italia gli Esami di Stato e lei come ogni anno, ringrazia e incoraggia gli studenti a fare del proprio meglio.


Nel frattempo si dimentica di aver lasciato a noi studenti e a tutto il Paese le macerie della scuola pubblica Italiana e le condizioni in cui gli studenti sono stati costretti a studiare per tutti questi anni.


Abbiamo deciso di scriverle perché siamo stanchi di essere presi in giro. Ci sembra inaccettabile che lei non abbia mai voluto confrontarsi seriamente con gli studenti ed ora alla fine dell'anno, ci venga a spiegare quanto siamo stati bravi o cattivi durante l'anno.


Per questo motivo abbiamo deciso di chiederle dirispondere del suo operato e in particolar modo proprio dei suoi cavalli di battaglia che tanto continua a sbandierare, cioè qualità, merito e rigore.

Esiste qualità se le scuole ci crollano in testa?

Non possiamo crederle quando ci racconta di una scuola italiana sempre più di qualità, vedendo lo stato dell'edilizia scolastica italiana. Il 60 % delle scuole è stato costruito più di trent'anni fa, molte scuole sono allestite dentro ad edifici storici, altre in condomini affittati ai privati.


Come si può pretendere che gli studenti imparino l'italiano, la matematica o l'inglese, se le strutture sono ricavate dove capita e non c'è un piano di finanziamenti per adeguare l'edilizia alle materie che vengono insegnate.


La legge 23 del 1996 prevedeva che fosse istituita un' anagrafe dell'edilizia scolastica italiana in modo da avere un rapporto dettagliato su qual è lo stato dell'arte e programmare gli interventi.


Sappiamo che da tempo gli enti locali le hanno consegnato i dati sulla condizione delle scuole città per città, ma nonostante le nostre notevoli sollecitazioni, dell'anagrafe non vi è traccia.


Ci chiediamo per quale motivo non è ancora stata pubblicata?


Quando e con quali risorse il Ministero avrà intenzione di risolvere una situazione che è disastrosa da decenni e che si è dimostrata estremamente pericolosa per chi la scuola la vive ogni giorno, come dimostrano i casi di Rivoli nel 2008 e di Nuoro del 2009?

Se non ci possiamo permettere di andare a scuola, esiste il merito?

Parlando di merito lei ci racconta da ormai tre anni la favola che ogni studente raggiungendo una valutazione alta e impegnandosi potrà andare avanti.


La verità è che le sue politiche, oltre a rivelarsi fallimentari, sono contrarie alle sue stesse dichiarazioni.


Infatti in Italia grazie a lei, solo chi ha i soldi ed è di “buona famiglia” può andare avanti nel percorso di studi, visto i costi sempre più alti che le famiglie devono sostenere per andare a scuola.


Durante l'estate dovrebbero attivarsi per legge i corsi di recupero gratuiti, invece molti istituti sono costretti a farli pagare con cifre molto alte o a non organizzarli proprio per mancanza di fondi.


Per non parlare del “contributo volontario” che ormai di volontario non ha proprio niente, visto che le famiglie a settembre sono obbligate a pagare cifre sempre più alte, per iscrivere i figli a scuola.


Ci chiediamo quando lei, signor Ministro darà la possibilità a tutti di diventare meritevoli, sviluppando le proprie capacità individuali e permettendo a tutti una parità di condizioni di partenza senza svantaggiare chi nasce in una famiglia più povera?

A cosa serve il rigore senza la libertà di espressione e di pensiero?

Il suo provvedimento sul limite di assenze ha l’unico effetto di tappare la bocca a chi in questi mesi ha contestato le sue politiche e il suo operato.Punire chi protesta bocciandolo è un modo meschino e tirannico che dimostra semplicemente quanto poco rispetto lei abbia per i valori democratici su cui si fonda la nostra Repubblica.


Inoltre non essendo neanche stata in grado di emanare per tempo le specifiche al provvedimento, ha lasciato le scuole nel caos per gran parte dell'anno e accorgendosi solo all'ultimo minuto della sua inadempienza ha provato a riparare emanando una circolare a Marzo.


Le sue mancanze hanno comportato che gli studenti che hanno difficoltà a raggiungere l'istituto scolastico, che lavorano o che magari hanno problemi famigliari di ogni genere si sono trovati in gravissime difficoltà.


Ora noi le chiediamo se crede che sia realmente funzionale allo Stato Italiano una scuola che con ogni pretesto possibile boccia gli studenti aumentando quindi la dispersione scolastica e creando i presupposti per una futura disoccupazione di gran parte dei giovani del nostro Paese?


REBELDE CAMP LIBERI DI SOGNARE - CAMPEGGIO E CONTEST DELLA RETE DEGLI STUDENTI


-Cos'è?

E' il campeggio studentesco della Rete degli Studenti, centinaia di studenti da tutta Italia si riuniranno per una settimana a Marina di Massa (Toscana) per un evento all'insegna del divertimento; con concerti, dibattiti, workshop, mare sole e tanto altro!

Può essere un'occasione per parlare di scuola con studenti di tutta Italia, per organizzare la mobilitazione studentesca del prossimo anno, per ragionare e proporre idee nuove per cambiare la realtà che viviamo nelle nostre scuole, nelle nostre cittò, nel nostro paese, nel mondo!

E' un modo semplice e divertente per trascorrere una bella vacanza in compagnia di studenti da tutta Italia!


-Periodo

gli arrivi sono previsti per il 23 Luglio pomeriggio, i lavori del campeggio apriranno ufficialmente il 24 Luglio.

Il campeggio si chiuderà il 31 Luglio, con partenza il 1 Agosto.

Naturalmente non è obbligatorio trascorrere in campeggio l'intero periodo (7 giorni), è possibile arrivare e ripartire in tempi diversi fermandosi meno giornate


-Servizi

All'interno del campeggio avremo la gestione di un bar, la gestione della mensa (pranzo e cena). Sarà quindi possibile mangiare e ristorarsi direttamente in campeggio a costi contenuti.

Inoltre all'interno del parco potremmo utilizzare il campo sportivo per organizzare tornei di calcio, calcetto e altro.


-Costo

Il costo per il soggiorno in campeggio è 10 euro a persona per notte, senza costi aggiuntivi.


CONTEST MUSICALE:

In questa settimana di campeggio si svolgerà anche l'ormai storico Rebelde Contest, con band studentesche da tutta Italia. Tre serate di concerti 26 27 e 28 Luglio.

Requisiti per la partecipazione: il 50% dei componenti della band deve avere meno di 21 anni o frequentare al massimo il primo anno di università.


Materiale per la selezione :

una demo con un minimo di due brani scelti con relativi testi da inviare via internet o via posta.

una scheda tecnica con le specifiche dei requisiti strumentali e logistici.

una piccola biografia del gruppo e una foto.

il contatto del gruppo (email) e il numero di un referente.


Per far pervenire il materiale e per inforebeldecontest@gmail.com, o Jacopo Baffigo via el alamein 13, 58100 Grosseto entro il 5 Luglio. I gruppi che passeranno la selezione saranno richiamati entro il 10 Luglio. In palio per il primo classificato un buono da 500 euro per acquistare strumentazione in un negozio di musica e il soggiorno gratis in campeggio. alla seconda band classificata la rete degli studenti medi rimborserà il soggiorno in campeggio.


PER QUALSIASI INFORMAZIONE CONTATTACI: MANDA UNAMAILREBELDECAMP@GMAIL.COM

mercoledì 8 giugno 2011

REFERENDUM


Il 12 e il 13 giugno vogliamo dare un futuro all'Italia.

Non vogliamo affondare nell'arretratezza dell'energia nucleare, dei beni pubblici a diposizione di pochi eletti e della legge non uguale per tutti.


Per le energie rinnvabili e contro il nucleare vota sì.

I recentissimi fatti accaduti alla centrale atomica di Fukushima hanno dimostrato la pericolositàdell'utilizzo dell'energia atomica.

Per questo pretendiamo che il nostro paese abbandoni l'idea scellerata di voler utilizzare il nucleare, ma porti invece avanti una seria politica di investimentisulle energie rinnovabile e sulla protezione dell'ambiente, come stanno facendo i paesi più avanzati dell'Europa e del Mondo.

Per la difesa dell'acqua bene comune vota 2 volte sì.

Crediamo che l'acqua debba rimanere necessariamente un bene pubblico.Ci rifiutiamo di accettare che pochi privilegiati sfruttino le loro influenze sulla politica perricavare guadagno da un bene cosi fondamentale per la sopravvivenza delle persone.

Costringerci a pagare l'acqua è come costringerci a pagare un prezzo per vivere.

Per una vera giustizia vota vota sì.

Vogliamo cancellare ogni traccia del legittimmo impedimento, una legge voluta per evitare iprocessi e la giustizia.

Non possiamo accettare che ci siano cittadini che si credono superiori allalegge e per questo motivo è fondamentale ristabilire una vera democrazia.

Vota sì.

2 volte sì.

Sì.